il Caffè di Meliadò

12 luglio 2011

Gdm, s’infittisce il “giallo” sul futuro della grande distribuzione made-in-Calabria

“Caso Gdm”, aveva destato delusione (ma anche divisione tra le forze sociali riguardo alle modalità) il ricorso “annunciato” alla Cassa integrazione guadagni straordinaria (la Cigs) da parte del gruppo imprenditoriale nei confronti di tutti i suoi dipendenti a partire dal 12 luglio. Una parabola però ben comprensibile, in attesa delle nuove mosse da parte dell’acquirente.

Novità più che positive che sono arrivate veloci come un siluro: l’azienda subentrante Eurologistik di Marcello Foti ha fatto sapere, infatti, d’essere intenzionata a ricominciare nei tempi più stretti l’attività nella distribuzione organizzata, levando un po’ di lavoratori dalla Cigs.

E la velocità-flash con cui ciò è avvenuto, in una fase parziale ma significativa, ha stupito tutti: già ieri, infatti, è pervenuta a lavoratori e sindacati una lista di 74 unità che già a partire da oggi sarebbero state utilizzate “sul campo”. Praticamente, senza aver mai affrontato neppure un giorno di Cigs (visto che è proprio oggi il “D-day” dal quale inizia per i rimanenti colleghi).

Proprio qui, tuttavia, s’è innervata una rapidissima, rovente polemica: gli oltre 70 “fortunati” sono stati sì indicati, ma – lamentano maestranze e sindacalisti – senza alcuna concertazione e dunque, anche per questo, senza previa individuazione dei criteri da utilizzare per scegliere il “bacino” da enucleare dall’insieme dei lavoratori destinati alla cassa integrazione straordinaria.

E’ stato un lampo: nel corso della partecipatissima assemblea di ieri tutti solidali, tutti d’accordo, col mero avallo della Triplice sindacale stamane tutti i dipendenti Gdm si sono presentati davanti ai luoghi di lavoro, allestendovi emblematici sit-in spontanei. Nessuno, tra i 74 prescelti, è invece entrato nei punti-vendita, a testimoniare la propria vicinanza ai colleghi e a una “causa” comune, a costo di non rientrare tra i 74 «nel modo in cui effettivamente dovranno essere selezionati». Un gesto nobile, vista la fame di lavoro che c’è e la concreta situazione di tutte le unità già alle dipendenze del gruppo attivo nella grande distribuzione.

«Eurologistik a mio parere s’è rivelata particolarmente superficiale – afferma Sabrina De Stefano, segretario provinciale Uil-Tucs – nell’individuare un centinaio di lavoratori da collocare e iniziare a impiegare nei punti-vendita, senza tenere conto di precisi criteri ai fini della continuazione della Cigs o dell’inizio del rapporto». Stando così le cose, Cgil Cisl e Uil hanno promosso per domattina (alle 11,30 all’Hotel Excelsior) un incontro nel corso del quale decidere i criteri utili a definire chi – per il momento, almeno – dovrà continuare a stare in Cigs e chi avviare immediatamente al lavoro.

8 luglio 2011

Racket & usura, il finto scandalo. I commercianti non denunciano. E lo Stato……

Il tema in Calabria è di quelli potenti.  «Non ci sono imprenditori che fanno la fila ai nostri uffici per denunciare… non siamo credibili, ecco il punto!», aveva sbottato pochissimo tempo fa il procuratore aggiunto della Dda reggina Nicola Gratteri in relazione a due fenomeni perversamente intrecciati fra loro e alla ‘ndrangheta: racket e usura.

Per la verità, sul punto le “verità rivelate” nell’ambito della Conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza tenutasi a Reggio appena 24 ore fa, praticamente, nulla aggiungono e nulla tolgono. Anche perché Sos Usura e altre significativissime associazioni di settore da anni fanno sempre la stessa predica: il problema non è sensibilizzare, il problema non è contrastare o reprimere…. il problema è denunciare.

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5 luglio 2011

Le confessioni (non di un malandrino, non di Sant’Agostino ma…) di Grazioso Manno

Il giorno dopo Miss Italia nel Mondo, vinta da una delle ragazze cui negli ultimi tempi la parola «splendida» sembra attagliarsi realmente bene, l’amazzonica Silvia Novais, qualcuno pensa. E ripensa. E rimugina. 

In questo senso, non può che fare notizia l’autodafè di Grazioso Manno, “deus ex machina” dei Consorzi di bonifica in Calabria, che a nostro avviso giustamente lo definisce «un “atto di sfida” soprattutto a me stesso».

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