il Caffè di Meliadò

9 luglio 2010

Senza bavaglio (finché si può!)

Legge bavaglio? No, grazie!

Almeno per la giornata di oggi, è l’unica cosa che conta nel circuito nazionale dell’informazione. Ed è un “no” che, sinceramente, “parte da lontano”.

Personalmente, non posso dimenticare altri tentativi di concreto bavaglio: per esempio, il latente – e neanche tanto! – intento di precarizzare sistematicamente tutti gli operatori dell’informazione, incluse le figure apicali (capiservizio, capiredattori etc.), per poterli concretamente, pesantemente condizionare.

Ma poi pure di restringere sempre di più, sempre di più le maglie di ciò che si può scrivere, così agendo in concreto su tre fronti almeno:  1) l’agenda setting, perché è chiaro che se di certe cose non si può o “non si potrà” scrivere l’agenda di molte testate si ricalibra già oggi, tendendo a occuparsi delle cose che, almeno, potranno affrontare anche “domani”; 2) l’autocensura di molte testate e, perché no?, di tanti colleghi, inevitabilmente portati ad assecondare la calendarizzazione informativa spinta da certi gangli burocratico-amministrativi verso criteri “altri”; 3) la parametrazione dell’opinione pubblica nazionale, nella speranza che come ciuchi si vada coi paraocchi solo a guardare quel che il Signore di turno (destra, sinistra, centro: in questo caso, il colore politico non conta assolutamente niente!) graziosamente “consentirà” di trattare, scrivere, riferire e non la massa crescente d’informazioni che, dietro il paralume del diritto alla privacy, si vuol impedire di mettere nella disponibilità della pubblica opinione per garantire il diritto a “informare, informarsi, essere informati”.

Oggi è il giorno d’astensione dal lavoro praticamente per tutte le testate tranne quotidiani e service (che hanno scioperato ieri per impedire l’uscita dei giornali quest’oggi), scopo: realizzare un black-out informativo totale volto a sensibilizzare al massimo la gente e amplificare al top la portata della protesta, dire che “ci siamo”.

Lotta anche tu per non avere un’informazione censurata e che si autocensura.

Dici anche tu di no al ddl intercettazioni, la “legge bavaglio”.

1 luglio 2010

1° luglio: mobilitazione generale contro la “legge bavaglio”

Filed under: a Roma dicono che...,stesso sangue stessi diritti — mariomeliado @ 03:57

Amici, è un momento topico nella storia (e forse nella Storia) del nostro Paese. Il “ddl Alfano”, meglio noto come legge-bavaglio, tende a mettere la museruola ai giornalisti poco “allineati”, rende la vita impossibile ai media, grava di rischi gli editori. Non è possibile farlo passare nel silenzio generale.

E’ per questo che oggi a  Roma (in piazza Navona) si estrinsecherà quella voglia di ribellarsi al “bavaglio” mediatico imposto legislativamente che accomuna la stragrande maggioranza della comunità giornalistica alla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica e della cittadinanza italiana. A Monselice si terrà una “notte di veglia”. In altri luoghi del Paese ci saranno mobilitazione e ulteriori iniziative, così come contro la “legge bavaglio” ci si schiera pure in remoto, dietro un televisore (per seguire la diretta su Sky, Rainews24 e YouDem), sul web (attraverso la “maratona” on-line).

Fermo restando che le energie debbono essere un po’ preservate per il 9 luglio, data per la quale è confermatissimo il “black-out informativo” generale nazionale….

….è il momento di dire “no”, lontanissimi da ogni strumentalizzazione di carattere politico (non c’interessa e lo ripudiamo!!), sempre  e soltanto per perseguire quello che disse all’epoca il presidente Carlo Azeglio Ciampi: chi opera nell’informazione deve, più che altro, badare a tenere <la schiena dritta>.

Blog su WordPress.com.