il Caffè di Meliadò

16 marzo 2015

La famiglia naturale, Calamandrei e l’Istat

Filed under: politica calabrese,politica nazionale,Uncategorized — mariomeliado @ 07:15

Coppie e famiglie – Non è questione di natura. In realtà, basterebbe guardare la copertina del libro ormai ben noto (uscito tre anni fa c&fper i prestigiosi tipi di Feltrinelli) di Chiara Saraceno, forse la più celebrata sociologa italiana, illustre editorialista per quotidiani come Il Sole 24 Ore e Repubblica, per avere ben chiari i termini della questione…
La “famiglia naturale” non è, no, la classica mela.

Perché, vedete, già a caldo, quando è esplosa la questione della “famiglia naturale” e della mozione approvata quasi a voti unanimi nel Consiglio comunale di Reggio Calabria, diventata (ovviamente) un “caso nazionale” contribuendo a bollare la città con un’antipaticissima patente oscurantista, a questo blogger è venuto spontaneo il parallelo con la mela…
Al di là del suo nome, inteso come sostantivo di quattro lettere che inizia con una consonante e termina con una vocale, una mela “è una mela”. E non ci sta niente da fare: quella, è. Hai voglia a discutere di lana caprina… sempre mela è.
Ma proprio per questo, se alla fine tiri fuori una norma, un codicillo, una delibera, un ordine del giorno per dire che da ora in avanti la mela si chiamerà “mela”, e la mela è fatta così e cosà, e per meglio tutelarla verrà pure istituita una Festa della Mela, e allora scatta automatica un’equazione: qui si vuol fare una cosa sciocca, cioè definire cosa sia una “mela” che è cosa che tutti ma proprio tutti già sanno, esclusivamente per mettere “paletti” forse neanche necessari e soprattutto per definire a suon di carte bollate ciò che “mela” non è.

Tentiamo di dirlo in altre parole…

Al di là del proprio pensiero, occorrerà fotografare l’esistente. Questo click ci dice che esistono numerosissime situazioni in cui vivono insieme un uomo e una donna che si amano, uniti in matrimonio, e (se ci sono) i figli della coppia; ma anche che nel 2015, da parecchi anni ormai esistono pure parecchie coppie (magari numericamente inferiori) composte in maniera diversa, per esempio da due donne che si amano, o da due uomini che si amano. Ma, anche: da un uomo e da una donna che si amano però non sono uniti in matrimonio e, chissà!, magari neppure in fufamilyturo contrarranno questo vincolo. O da un uomo e una donna che non si sono mai amati, epperò stanno insieme per vincoli di mutua assistenza, queste ultime coppie del tutto affini a quelle composte da due uomini o da due donne che per le medesime ragioni non d’amore, ma sicuramente di cura e assistenza e supporto, e magari anche affettive, compongono nei fatti una coppia.

Da decenni esiste un quesito: se tutte queste coppie di tipo “B” – amore o meno – possano definirsi “famiglia”.
Per mille motivi, la risposta è sicuramente positiva: non si può infatti ritenere, quantomeno sotto i profili sociali (quanto ai profili giuridici, il discorso è differente e complesso…), che esista un unico modello di famiglia, o che per formarne una – nel 2015 – sia indispensabile il matrimonio o la sua composizione esclusivamente da parte di due soggetti eterosessuali, un maschio e una donna dunque.

A questo punto, sorge “la” domanda: e allora “queste” famiglie (siamo sempre nel “gruppo B”…), che” famiglie sono?

In teoria questo sarebbe un quesito inutile. Perché, se “famiglia” è solo quella composta da un uomo e una donna uniti in matrimonio, beh…. insomma, signori: una mela “è una mela”.
Invece i tempi, e la famigerata “fotografia” sociale, ci dicono che la famiglia e la mela sono ben differenti: perché oggi da tempo “la” famiglia ha ceduto il posto ai vari tipi possibili di nucleo familiare (e non necessariamente per ragioni di tipo sessuale).

Avere una risposta pronta, quindi, aiuta: queste famiglie (“gruppo B”…) sono famiglie “non naturali”.
O no?
Cioè, il vero punctum dolens dell’intera vicenda è

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