La “bolla” che esplode a Palazzo Campanella nelle ore pomeridiane è clamorosa.
E riguarda una porzione significativa del disegno di legge sulle riforme della giunta Scopelliti.
La “lenzuolata” fortemente voluta dal centrodestra, per un risparmio complessivo da 10,1 milioni di euro, è infatti andata in porto; coi soli voti della maggioranza, l’astensione del centrosinistra e il “no” di dipietristi e dell’ex Federazione della sinistra.
Ma l’Agenzia regionale per il marketing e il turismo prevista all’articolo 10 del ddl numero 411, che proprio a questi fini avrebbe dovuto raccogliere importanti competenze in materia di turismo e immagine della regione (derivanti da Enti soppressi come Fondazione Calabresi nel mondo e Film Commission), è stata impallinata a dispetto dei numeri della maggioranza di centrodestra e malgrado il sottosegretario alle Riforme Alberto Sarra, nella sua relazione di ieri, ne avesse magnificato il potenziale «per riuscire a vendere al meglio il brand Calabria», fra turismo, giacimenti culturali e prodotti tipici.
Il nodo sta tutto nel quorum dei 2/3 dei consiglieri previsto per l’istituzione di «Enti, aziende e società regionali, anche a carattere consortile» previsto dall’art. 54 dello Statuto regionale.